Terra sottratta alle popolazioni native: "che queste non la sapevano sfruttare"

Lunedì 23 aprile,
"Mentre osservo questa giornata di digiuno in solidarietà con quanti si battono in Italia contro una logica industriale selvaggia, finisco di preparare la presentazione che farò all’Università di Berkeley, California, mercoledì 25 aprile 2012. Il titolo è “Giornata della Terra e le lotte di popolo in Italia”. Proprio questa Università (Graduate Theological Union) è stata coinvolta nelle lotte non violente, ma caricate dalla polizia, del movimento anticapitalista “Occupy” nella vicina città di Oakland.
Mi è d’aiuto in questo lavoro la riflessione di un nativo americano che ragiona su come la terra sia stata sottratta alle popolazioni native attraverso l’affermazione che queste non la sapevano sfruttare: non la recintavano, non la coltivavano, avevano un passo leggero su di essa. Questo ha fatto il gioco dei colonizzatori bianchi ed Europei che l’hanno considerata “terra nullius” e dunque appropriabile da chi la sapeva sfruttare davvero, cioè loro.
Withney Bauman cita l’altro Bauman, Zygmut, in Globalization, quando parla della extraterrestrità e extraterritorialità dei poteri che impongono le loro decisioni sulle popolazioni locali che sono al contrario legate a un territorio, così come gli animali e la natura. Si crea così un forte contrasto fra il senso di onnipotenza di chi si considera totalmente sradicato dal contesto locale e dalla consapevolezza dell’interconnessione sul pianeta, e le popolazioni locali che conoscono i loro territori e li vogliono proteggere anche per le generazioni future.
Come scrive un gruppo della Chiesa Valdese di Susa, qui è in gioco non solo l’ambiente, ma la possibilità di esercitare “democrazia diretta” e capacità di decidere come e dove si vuole vivere.
Spero che si ritrovi la ragione e la capacità di tornare al tavolo del dialogo con chi in Val di Susa ci vive, e con tutte le comunità che sono primariamente toccate dalle decisioni “extra-terrestri” dei potenti."
Ciao e buon lavoro
Letizia Tomassone (SP) da Berkley dove è Visiting Research Scholar
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"Aderisco volentieri all'appello e digiunerò il 23 aprile.
Sto anche preparando una presentazione del movimento No Tav qui all'Università, in occasione della Giornata della Terra (22 aprile).
Il mio lavoro di ricerca è infatti proprio sui temi dell'ambiente e della decrescita".


Letizia Tomassone (SP) da Berkley

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Earth Day and people’s struggles in Italy: A Conversation with SKSM Visiting Research Scholar, Rev. Letizia TomassoneWednesday, April 25, 12: 45-2:00 pm – SKSM - Reading room

Earth Day (April 22th) is the occasion to get to know some of the worldwide people’s struggles to defend their lands. In the Italian Alps, a nonviolent movement is taking action to defend principles of democracy against the globalizing aims of growth at all costs. The movement proposes a “de-growth economy”, the ability to reuse what already exists instead of destroying the mountains and valleys. How can people of faith can contribute to this movement?  What are Italian Waldensian doing in this movement? Dean Gabriella Lettini will introduce the event.


Letizia Tomassone is a Waldensian minister from Italy, a Professor of Women’s Studies at the Waldensian Theological Seminary in Rome,  a widely published feminist scholar, and the Vice-President of the Federation of Protestant Churches in Italy (FCEI). She is spending the academic year 2011-2012 on sabbatical and is on residency in Berkeley as a SKSM Visiting Research Scholar.  Her current research focuses on eco-feminist theologies and issues and on dialogue with Islamic women.

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